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A proposito di acqua ...

Bambini
Bambini, domenica

Non riesco proprio a capire né a condividere la  posizione di quanti, e sembrano non pochi, considerino  l’acqua come  addirittura parte di una prima creazione, o le danno una connotazione eterna, proprio come a sostenere che l’acqua dovesse accompagnare il Creatore (così avvenne in alcune rappresentazioni figurative dell’arte sacra secoli fa). Da dove giungono queste strane affermazioni? Da una errata e forzata interpretazione della Bibbia. In Genesi 1:1-2 è scritto: Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Ora, onestamente, vi sembra da questo passo che l’acqua non faccia parte della creazione biblica? Non si intende invece sostenere che nel principio fu creata la terra, e quindi insieme ad essa la grande quantità d’acqua che la ricopriva? Infatti il versetto 9 di Genesi 1 recita: “Dio disse: le acque sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto” Estrapolare così, fra l’altro senza che ci sia modo all’interno del verso, un concetto e renderlo poi assoluto è una forzatura palese che alimenta teorie bizzarre ed estrose ma non corrisponde al senso originale del testo biblico. Sostenere poi che Dio dall’acqua abbia originato forme di vita di animali non prettamente acquatici mi sembra assai tendenzioso. Che idea ti sei fatto della Bibbia? E’ un’idea completamente personale, o ti sei fatto influenzare da critiche provenienti da fonti appunto ricche di pregiudizio e poco oneste?

La Bibbia è l’unico testo antico che ci parla degli inizi dell’uomo. Ecco cosa ci dice in Genesi 2:6-7 : “…ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo. Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.” Adham, l’uomo ,in ebraico, viene tratto da adhamah, la terra. La Bibbia dice che l’uomo è stato fatto da Dio attraverso un miscuglio di acqua e terra. Non per niente gli elementi chimici che troviamo nell’universo, e quindi sul suolo, sono 92, proprio quanti ci compongono; già , siamo fatti di acqua, di ferro, di cromo, di silicio, ecc, ecc.

Sta la Bibbia contraddicendo la scienza? No, la scienza sostiene proprio questo. Si pensi che il racconto babilonese della creazione, quasi coetaneo di quello di Mosè, autore della Genesi, ci riporta che le acque sorsero dal sangue di un mostro ucciso dal dio Marduk. Alcune teorie suggeriscono però, contrariamente alla Bibbia, che la vita non poteva apparire sul pianeta prima di grosse esplosioni di supernove, adatte a portare elementi chimici più pesanti, quali il ferro, il cromo, ecc. Attenzione, sono teorie, eppure molti considerano e divulgano queste ipotesi come certezze accadute. Questa non è scienza, ma speculazione, forzatura. I nostri ragazzi a scuola studiano delle speculazioni e supposizioni, spesso azzardate, camuffate da vera scienza. Stavo ad esempio riflettendo sul fatto che il ferro è uno degli elementi più comuni sulla Terra, di cui costituisce circa il 5% della crosta. La maggior parte di esso si trova in minerali costituiti da suoi vari ossidi, tra cui l’ematite, la magnetite, la limonite e la taconite; si ritiene addirittura che il nucleo terrestre sia costituito principalmente da una lega di ferro e nichel, la stessa di cui è costituito circa il 5% delle meteoriti. Per quale motivo dovrei credere a supposizioni che non si potranno mai accertare e che vogliono vedere a tutti i costi l’arrivo di certi elementi chimici sulla terra in seguito ad esplosioni di stelle? Siamo circondati da ferro, dentro di noi c’è del ferro, eppure deve arrivare da così lontano per poter contribuire come elemento nel dare inizio alla vita?

Sappiamo che gli elementi oltre il ferro nella tavola periodica non possono formarsi tramite la normale fusione nucleare che avviene nelle stelle. Alcuni elementi molto più pesanti di idrogeno ed elio vengono “fabbricati” si pensa attraverso esplosioni di supernove. Questi elementi indispensabili alla vita sarebbero arrivati fino a noi. Scusate ma in che quantità, in quanto tempo, e la nostra atmosfera li ha frenati? Restano dubbi , supposizioni. Alcuni scienziati onestamente le chiamano ancora teorie, ma quanti vogliono eliminare la possibilità di un Agente creatore, che non contraddirrebbe fra l’altro la vera scienza galileana, ossia fatta di dimostrazioni ripetibili e con uguali risultati a sostegno, le considerano certezze. Prima di professare amore per la scienza dobbiamo chiederci quanto è dimostrabile scientificamente quanto si sostiene, anche da parte di addetti ai lavori. 

Per rimanere in serio ambito scientifico pensiamo per un attimo a quanti minerali sono presenti nel corpo umano; pensiamo al fatto che se ingeriti come elementi inorganici creerebbero serissimi problemi alla salute, quindi dobbiamo necessariamente ingerirli “modificati” attraverso l’assunzione di alcuni cibi. Leggi come assumiamo il cobalto su questo link, se hai tempo. Chi ha programmato le nostre cellule a nutrirsi in questo modo sofisticato? Come fanno a sapere le nostre cellule che devono alimentarsi “intelligentemente” persino di cobalto? E pensare che io supponevo nella mia ingenuità di non averne in corpo!

Quando Dio ha soffiato su quei 92 elementi li ha combinati con sistemi ancora a noi sconosciuti. L’esperimento di Miller, effettuato in laboratorio con miscele di gas primordiali attraversati da una scarica elettrica, voleva dimostrare come da materia inorganica si possa essere formata la vita. Ottenne degli aminoacidi , utilizzando però la cosidetta trappola fredda ,che non poteva certo esistere agli inizi della vita, in quanto era un sistema meccanico che estraeva immediatamente da quell’ambiente riprodotto eventuali aminoacidi ottenuti. Il problema sta nel fatto che senza questa forzatura non ottenne nulla. Tra l’altro senza la trappola fredda non sarebbe stato possibile evitare la distruzione degli aminoacidi stessi.

C’è un altro serio problema che i divulgatori scientifici di parte non citeranno appositamente:  tracce d’ossido di ferro e uranio scoperte in rocce che si stima risalgano a 3,5 miliardi di anni fa dimostrano che l’antichissima atmosfera terrestre non era priva di ossigeno, come asseriscono gli evoluzionisti. Si noti che “L’assenza di ossigeno era importante perché, altrimenti, qualsiasi composto organico si sarebbe rapidamente ossidato a diossido di carbonio e acqua” (da “Le Origini della vita” edizioni Einaudi). Ammettiamo che l’esperimento di Miller abbia avuto successo (e non fu così), ora il problema più rilevante è spiegare come queste semplici molecole organiche possono unirsi in modo ordinato per formare i polimeri. Le proteine, infatti, sono molecole giganti composte da aminoacidi, i quali sono disposti secondo una sequenza particolare in certe quantità e strutture. Queste molecole costituiscono i blocchi da costruzione delle cellule viventi. La più semplice è composta da una sequenza di cinquanta molecole di aminoacidi, dei quali si conoscono 20 tipi diversi, mentre in altre se ne possono contare migliaia. L’aggiunta o la sostituzione di una singola molecola nella struttura di una proteina può trasformarla in un inutile ammasso molecolare. 

Esistono due diversi tipi di proteine, le proteine strutturali, che rappresentano i materiali di costruzione della cellula, e le proteine enzimatiche, che svolgono il ruolo di regolatori dei processi cellulari (le proteine enzimatiche non solo guidano, ma rendono anche possibili certe reazioni chimiche che normalmente non avverrebbero a livello cellulare). Per quanto diversi possano essere questi due tipi di proteine o le loro funzioni, tutte sono costituite dagli stessi elementi di base: gli aminoacidi. Immaginiamo per assurdo che tutti gli aminoacidi (20 in totale) si formino casualmente e spontaneamente. Consideriamo una proteina di media dimensione composta di dodici diversi amminoacidi disposti in una catena polipeptidica di 288 molecole d’aminoacidi. Di tutte le possibili sequenze, soltanto una costituisce la desiderata proteina. Il resto di esse sono catene di aminoacidi che possono risultare o del tutto inutili o potenzialmente dannose per gli esseri viventi. In altre parole la probabilità che gli aminoacidi si dispongano casualmente nell’esatta sequenza per formare una sola molecola proteica di media dimensione è pari a 1 su 10300 (10 seguito da 300 zeri). Consideriamo, ora, una molecola proteica costituita di 500 amminoacidi: la probabilità che tutte le molecole, dei vari aminoacidi, si dispongano casualmente nell’esatta sequenza è 1 su 10950 (10 seguito da 950 zeri). Un numero veramente difficile da immaginare. Nell’organismo umano vi sono oltre 140.000 proteine diverse (meno del 2% è stato finora descritto adeguatamente). Si potrebbe obiettare che l’organismo umano è così complesso perché è il risultato di un processo evolutivo durato miliardi di anni. 

Consideriamo, allora, uno dei più piccoli batteri mai scoperti: il Mycoplasma Hominis H39. Questo microrganismo racchiude 600 diverse proteine. In questo caso dovremmo rifare gli stessi calcoli delle probabilità prima applicati ad una sola proteina per ognuno di questi 600 tipi differenti. Anche il concetto di assurdo, forse, non esprime adeguatamente l’improbabilità che l’origine della vita sia un evento spontaneo e casuale. Un tentativo ancora più disperato fu quello di Sidney Fox: ipotizzò che gli aminoacidi formatesi negli oceani fossero stati trascinati su qualche roccia nelle vicinanze di un vulcano. In questo modo l’acqua sarebbe evaporata e gli aminoacidi essiccati avrebbero potuto combinarsi per costituire le proteine. Per cui, Fox prese un miscuglio di aminoacidi, non quelli ottenuti con il metodo di Miller, ma aminoacidi provenienti da proteine animali purificati in laboratorio. Questo miscuglio fu riscaldato, disidratato e disciolto in acqua. In questo modo gli aminoacidi presentavano una debole attività catalitica, ossia tendevano a legarsi tra loro. Gli aminoacidi si combinarono, ma non nelle sequenze esatte per ottenere le proteine, ma si unirono tra loro in moltissimi modi e non nei legami peptidici (gli unici utili per formare le proteine). Fox in questo modo non ottenne nemmeno una sola proteina, ma solo disordinate catene d’aminoacidi, che tra l’altro, si formarono in condizioni falsate in laboratorio e non in situazioni naturali.

Ecco che il famoso geochimico Jeffrey Bada, del San Diego Scripps Institute, rende chiara e sincera per una volta la posizione degli evoluzionisti riguardo  all’abiogenesi, dichiarando infatti qualche anno fa sulla rivista Earth queste parole: “… ci troviamo ancora di fronte al più grande problema irrisolto che avevamo : Come ha avuto origine la vita sulla Terra?” Io sinceramente non so quanto tempo sia passato dalla  creazione dei cieli e della terra descritta in Genesi 1:1 e l’inizio della vita che segue nel racconto biblico, ma una cosa so con certezza scientifica: le proteine che costituiscono le mie cellule sono guidate da istruzioni inerranti del Dna. Acqua e terra si fondono perfettamente dentro di me, c’è tale armonia, c’è tale equilibrio ed io resto un attonito spettatore passivo in tutti questi miliardi di processi chimici. 

Ma la scienza non ci può dire proprio tutto, infatti so anche, e lo sento, che lo Spirito di chi mi ha voluto è dentro me, perchè ho creduto. Colossesi 1:17 Egli (Cristo) è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui. La scienza può indagare sulle leggi del mondo visibile, ma noi siamo fatti e pensati anche per l’invisibile, l’eterno. Non c’è nessuna magia in quell’acqua, in quella manciata di minerali, ma c’è il Suo tocco che fa la differenza. Io non cerco più risposte sulle origini, le risposte sono disponibili, basta prenderle e non offendono la ragione.

Enzodiesse