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Trovo un simpatico articoletto su ANSA – SCIENZA&TECNICA datato 30 aprile 2013 che riporta studi effettuati dal 2003 al 2010. Un biologo a capo di un gruppo di studiosi avrebbe scoperto un “nuovo” antenato dei dinosauri. La notizia è corredata diligentemente di un paio di rappresentazioni artistiche (e fantasiose) degli animali.

Il prof. Sidor è più noto per aver studiato altri sauri e rettili1, come si può vedere da un suo albo di pubblicazioni e dalla testimonianza del museo Burke, ma resta la curiosità sull’asilisaurus kongwe, perché vanterebbe di essere un progenitore di altri sauri.

L’ipotesi in questione, formulata a marzo 2010, si può leggere sul sito dell’università dello Utah, che le ha dato risonanza perché un suo paleontologo partecipava alle missioni di “scavo”. Inoltre, tale scoperta si basa sul ritrovamento di un gruppo di ossa (foto sotto, per gentile concessione del sito www.livescience.com, Autore: Roger M. H. Smith) di apparentemente N°14 membri diversi di codesta specie, che casualmente erano sepolti nello stesso posto.

AsilisaurusCome hanno fatto gli scienziati a stabilire che tali ossa sarebbero appartenute a tanti esemplari diversi della stessa specie? Vivevano sotto lo stesso tetto, forse? O quello era il loro luogo di sepoltura ufficiale? Forse le ossa vanno ricombinate diversamente.

Partendo da un piccolo mucchietto di FRAMMENTI di ossa, stupisce che si disegnino sagome complete, ma la prassi è di reclutare abili disegnatori, dar loro un paio di settimane di tempo per produrre schizzi grafici di propria iniziativa. I paleontologi, quindi, pagano i quadri e scelgono le immagini più suggestive: queste diventano il modello di specie inventate. Non esiste testimone in grado di ricostruire l’identikit scientifico degli animali che possedevano quelle ossa. Ma quanti campioni diversi hanno trovato allora? L’articolo narra di 8-9 anni di lavoro per N°8 campioni, in siti diversi. Bene!

Per una specie animale che avrebbe dovuto vivere ALMENO 10 milioni di anni, prima di CONVIVERE per altri 60-65 milioni di anni con i suoi successori di specie, trovare N°8 resti fossili non dovrebbe essere così faticoso da richiedere addirittura 8 anni di duro lavoro di un’equipe di paleontologi e soprattutto non dovrebbe richiedere di setacciare una superficie grande come l’Antartide, il Sud Africa, la Tanzania e altri paesi per un’area totale maggiore dell’Europa.
Sarebbe come dire che trovare resti di cane nel terreno, in Europa, oggi, richieda otto anni …
Come hanno potuto stabilire la loro appartenenza a esemplari diversi senza disporre di campioni di DNA? Come hanno potuto stabilire la collocazione antecedente ai dinosauri, quando si afferma che gli asilisauri erano “onnivori ed erbivori” (??) e questo permise loro di avere un vantaggio di sopravvivenza contro gli altri erbivori? Come può uno scienziato affermare che per ben TRE volte varie specie di dinosauri si evolsero da carnivori ad onnivori? Quanta probabilità ha un fenomeno così singolare di ripetersi tre volte?

E perché dunque si sarebbero tutti estinti, se erano dotati di tanta flessibilità alimentare? Analogamente, perché dovrebbero esistere erbivori ancora oggi, se non hanno avuto la stessa flessibilità alimentare? O vorranno sostenere che le pecore una volta erano carnivore?
Perché i sauri avrebbero “scoperto” che essere onnivori o erbivori darebbe più possibilità di sopravvivere?

Abbandoniamo le fantasie astruse! Limitiamoci al metodo sperimentale per produrre teorie e formule scientifiche e proviamo ad assumere premesse più sobrie e coerenti con i reperti fossili.
La Bibbia descrive la storia dell’universo in un periodo di tempo di circa 6.000-7.000 anni. I dinosauri, come la maggior parte delle specie, furono creati il sesto giorno della storia, come si legge in Genesi 1:24-25,  assieme all’uomo.

Ecco perché vi sono così pochi reperti fossili: non hanno avuto tempo di vivere milioni di anni, ma soltanto poche migliaia di anni.

In origine tutte le creature erano erbivore e quindi è comprensibile come i paleontologi continuino a trovare dentature fossili che ricordano erbivori, o almeno onnivori. Cominciarono ad uccidere per nutrirsi dopo il peccato di Adamo, lentamente, quando la morte entrò nella storia del mondo, come si legge in Genesi 3:17 e nel successivo resoconto dell’assassinio di Abele.

Molti animali si trovano sepolti in “giacimenti” fossili perché vennero colti improvvisamente da un cataclisma che durò circa 5-6 mesi: è stato annunciato e descritto in Genesi 7!

Dopodiché, molte specie si estinsero, mentre alcune famiglie distinsero più sottospecie, sempre tra coloro che possono riprodursi tra di loro. Solo oggi, l’uomo, nel suo vano orgoglio, tenta di combinare e creare specie artificialmente, senza successo oltre la varietà di razze, o rendendole deboli, sterili o caduche per gravi disfunzioni fisiologiche o genetiche.

Ebenezer