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Questo libro, dunque, è stato scritto sia per i profani, osservatori curiosi, sia per gli iniziati alla fede. Sia per chi, nella parabola del figlio prodigo, Gesù identificherebbe con il “figlio minore” sia per chi, forse proprio malgrado, si può considerare un omologo del “figlio maggiore”.

Prenderò dunque spunto dal ben noto racconto allegorico riportato al capitolo 15 del Vangelo di Luca per arrivare al cuore della fede cristiana. La trama e i personaggi della parabola sono molto semplici. C’era un padre che aveva due figli. Il minore chiese al padre la propria parte di eredità, che gli venne concessa, e subito se ne partì per un paese lontano dove dissipò tutti i propri averi in dissolutezze e piaceri mondani. Tornato a casa pentito e con la coda tra le gambe, venne inaspettatamente riaccolto dal padre a braccia aperte. Tale festosa accoglienza indispose, tuttavia, il fratello maggiore. La storia si conclude con l’invito paterno, rivolto al figlio maggiore, a unirsi ai festeggiamenti e a perdonare il fratello minore. Continua …

Tratto dal lbro: Il Dio prodogo

Autore: Timothy Keller
Editore: la Casa della Bibbia
 
 

Rembrandt è un pittore ed incisore olandese, sesto di ben dieci figli, che nasce a Leida (Paesi Bassi) nel 1606 da una famiglia di origini umili (il padre mugnaio e la madre figlia di un fornaio). Da ragazzo frequenta la scuola di latino e successivamente l’università di Leida. Già in questo periodo lascia presagire il suo grande talento per l’arte, attraverso alcuni ritratti effettuati in quegli anni.Il suo impegno pittorico migliora col passare del tempo e lo fa approdare nel 1629, grazie alla conoscenza di Costantijn Huygens, statista e poeta, alla corte dell’Aja. A questo punto si trasferisce ad Amsterdam dove incontra e si sposa con Saskia van Uylenburgh, dalla quale ha ben quattro figli, tre dei quali muoiono in tenera età: uno solo sopravvive, Titus nato nel 1641. Anche Saskia muore di tubercolosi quando Titus ha solo un anno.

Rembrandt inizia una nuova relazione con Hendrickje Stoffels, molto più giovane di lui, che all’ inizio era stata la sua domestica e dalla quale nasce una bimba, Cornelia.

Rembrandt vive al di sopra dei propri mezzi, comprando opere d’arte (spesso riacquistando ad un prezzo superiore, i suoi stessi lavori), stampe ed oggetti rari, abitudine che probabilmente lo condurranno alla bancarotta. Nel 1661 fu ingaggiato per completare le decorazioni del palazzo comunale di nuova costruzione, ma morì il quattro ottobre 1669,  a 63 anni, un anno dopo la morte di suo figlio Titus, prima di concludere il lavoro. Una delle sue opere più significative è la tela riguardante la rappresentazione della Parabola del Padre misericordioso.