Il cyberbullismo, come il bullismo tradizionale, è una forma di violenza e prevaricazione messa in atto da una persona o da un gruppo, contro una vittima. Avviene tramite tecnologie digitali e per essere tale occorre che sia prolungata e reiterata nel tempo.
È un fenomeno che interessa ragazzi e bambini di ogni età e genere, essendo in parte legato a bisogni della crescita espressi in modo problematico, come la paura di essere esclusi o la ricerca dell’ammirazione degli altri.
Sempre più, inoltre, bullismo tradizionale e cyber sono compresenti. Il cyberbullismo ha un pubblico potenzialmente enorme, anche se in parte può rimanere anonimo. Questo può spingerlo a colpire in modo ancora più aggressivo e violento, dicendo cose che dal vivo non direbbe. Le conseguenze possono essere gravi e persistenti come nel bullismo tradizionale, anche se non c’è contatto fisico.
Come genitori ed insegnanti è necessario essere informati per poterlo prevenire o per rispondere in modo adeguato.
Qualsiasi approccio educativo non può che partire dalla consapevolezza dei bisogni affettivi, sociali e di conoscenza che i bambini ed i ragazzi manifestano utilizzando internet e tecnologie digitali. L’interazione tra scuola e famiglia costituisce un potente mezzo per agevolare la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo: lo stabilisce anche una legge , la 71/2017 che fornisce “Disposizioni a tutela dei minori per prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo”.