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Cielo e Terra, da sempre due spazi separati e inavvicinabili. Il cielo che con le tre nostre dimensioni percepite non sembra altro che il nulla gelido posto al di sopra dei nostri capi pensierosi, uno spazio misterioso, immenso e pertanto sconosciuto nonostante gli sforzi smisurati di farvi casa nelle prossime generazioni. La terra, beh, la conosciamo bene, d’altronde ci abitiamo, la roviniamo, la inquiniamo, la violentiamo, non ne abbiamo grosso rispetto, e a volte ,sorvolando sulle stratosferiche risorse economiche spese per conoscere i cieli e fingendo di dimenticare il degrado causato

dall’uomo al pianeta, ci arrabbiamo con Dio per le morti causate da catastrofi “naturali”. Ma quanto hanno di naturale questi sconvolgimenti della terra? Quanto la terra è vittima di se stessa? In questi ultimi decenni in Italia sono state troppe le situazioni anomale che hanno portato dolore a famiglie e spettatori di reportage sempre più duri e laceranti. Terremoti, esondazioni, alluvioni, ecc. Mi sembrano situazioni incalzanti che trovano un ritmo ormai sempre più veloce e allarmante, ma noi ci stiamo riflettendo? Perchè possiamo come uomini dominare su tutto tranne sulla Natura, e quindi sull’ invecchiamento e morte stessa del padrone del pianeta? Sicuramente questo Cielo non è solo una macchia scura come dice Renato Zero in una sua vecchia canzone di successo; d’ altronde siamo sospesi fra Cielo e terra, seppure siamo ancora abituati a credere unicamente in ciò che vediamo e possiamo stringere fra le mani.

E finchè crederemo a ciò che si può solo dimostrare empiricamente, come se le emozioni, la coscienza e i sentimenti poi fossero risultati di regole matematiche ben rigide, avremo un grosso vuoto, grosse difficoltà a trovare delle risposte alle domande tipiche dell’uomo. Da dove vengo? dove vado? Con la morte biologica termina tutta la mia esistenza?

Questa cosa miserabile è la vita? Un rincorrere sogni e obiettivi e quando, a stento, raggiunti se ne aprono e spiegano davanti a noi altri manifestando la nostra incapacità a realizzarci e a trovar pace…E’ proprio vero, l’uomo ha un vuoto, un vuoto a forma di Dio.