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Questo indovinello ha affascinato generazioni di bambini, ma anche gli adulti hanno qualche difficoltà a rispondere.

Guardo l’uovo: da esso esce un pulcino, pian piano cresce e diventa gallina. Un bel giorno, poi, questa gallina fa un uovo, lo cova e sorprendentemente ne esce un altro pulcino. Allora, con la mente percorro questa procedura alla rovescia per giungere alla prima gallina che io possa immaginare.

Da dove sarà mai venuta fuori? Dal primo uovo forse?

Se fosse così, chi o cosa può aver messo dentro all’uovo le istruzioni per trasformarsi in gallina? E soprattutto chi mai potrebbe averlo covato per far nascere il primo pulcino?

Dev’esserci stata una “prima gallina”, dunque. Essa depositò il primo uovo, lo covò, finché l’uovo diede alla luce il primo pulcino. La Bibbia (Genesi 1:24-25) lo conferma: DIO all’inizio creò ogni sorta di materia minerale, le piante e gli animali, tra questi anche la prima gallina (ed il primo gallo).
Gli animali si riproducono “secondo la loro specie”, quindi mantengono la propria identità di specie. L’affermazione è molto chiara e ci conforta fin dalle origini dell’universo sulla stabilità di questo processo vitale che tutti possiamo osservare (anche scientificamente).

Non è stato un brodo primordiale a generare una gallina, non è stata una cellula che ha deciso di cambiare specie, non è stato un animale non-gallina a produrre un uovo di gallina, né a produrre un uovo di non-gallina che generò una gallina. Non ci fu una sequenza interminabile di errori che produssero qualcosa di vivo per caso, e neppure la vita di una gallina venne prodotta da qualcosa di morto o di non vivente. Tutto questo non è mai stato osservato scientificamente e non è mai stato registrato come fatto storico.

Galline si sono sviluppate con tratti esteriori diversificati tra loro, ma sempre galline. Non vi è prova scientifica che smentisca questa modalità di esistenza della vita e la Bibbia non contraddice la scienza (quella vera), ma la supporta.

La vita animale sul pianeta Terra è cominciata il sesto giorno dall’inizio della creazione, stabilendo i principi generali della biologia e della genetica. Non c’è animale che si sviluppi con DNA di altre specie da fecondazione della sua specie, né vi è animale che generi specie diverse dalla sua col DNA della propria specie, ma tutti seguono la loro.

Anche considerando le specie animali nelle molteplici definizioni date dalla scienza moderna, non si giunge ad un accordo unanime né sulla definizione, né sulla determinazione di quante e quali specie vivano e si riproducano oggi. Ma Dio, che è l’Autore della vita e della creazione, sa quante sono le specie e seguendo i suoi presupposti si può studiare correttamente quante sono le specie viventi.

Linneo cominciò a classificare le specie secondo criteri formali, ma partì da basi bibliche veritiere per osservare la natura e descriverla in modo genuino.

Sostenitori dell’evoluzionismo, invece, quali Mayr, Dobzhansy e Darwin, partirono da ipotesi fantasiose per creare storie complicate, mai dimostrate storicamente o scientificamente, ma che producono una visione della vita tanto oscura e grottesca, da alimentare la falsa speranza di manipolare la vita ignorando Dio.

Gli animali vivono le leggi biologiche originali. L’uomo impregnato di cultura atea ed egoista, invece, non ubbidisce al mandato di amministrazione del creato (Genesi 1:28) quando abusa degli animali, accoppiandoli in qualunque modo, alterandoli geneticamente, mutilandoli e torturandoli, massacrandoli per usi superflui e consumo spropositato, sperimentandoli senza apportare reali, dimostrati benefici.

Ebenezer